
Debbo ricordarmi che in grazia appunto del tema essi amorevolmente accolsero un mio primo saggio. Chi oserebbe rifare il suo lavoro? Agli storici dunque la storia. Ma se il Varchi disse bene, disse egli tutto? La mia è negativa. Trovata muta, insufficiente la storia, mi volsi alle cronache, ai carteggi, ai prioristi del tempo, alle tradizioni del popolo, ai monumenti. Interrogai le torri, le mura di Firenze, i bastioni di s. Trinita; scorsi i cortili, le scale, entrai per tutto tentando figurarmi qual viso, qual discorso, qual costume avessero i loro antichi abitatori: come talvolta vedendo un elmo antico tutto rugginoso, ed alzandone la visiera, la fantasia tenta dipingersi il maschio ed ardito volto che dovette un tempo riempierne il vano. Colla fantasia dunque e qual altra guida potevo io avere?
Non riprendeva, anzi lodava ed amava affinché gli scrittori ragionassero molto di sè medesimi; perchè diceva che in attuale sono quasi sempre e quasi tutti eloquenti, ed hanno per l'ordinario lo stile buono e convenevole, eziandio contro il consueto o del tempo, oppure della nazione, o proprio loro. Leopardi — Detti memorabili di Filippo Ottonieri. Era una vecchietta simpatica, vedova d'un interprete d'albergo, buona come il alimento, fiorentina fin nel bianco degli occhi, operosa, assestata e pulita come un'Olandese. Viveva d'una piccola rendita e di quel po' che guadagnava tenendo dodici.